L’acciaio si è rilevato come un materiale da costruzione di importanza fondamentale sin dalla metà del XIX secolo. Per le sue alte qualità di resistenza in rapporto alla sezione impiegata, si è impose come materiale sostitutivo del legno in numerose applicazioni costruttive. Infatti l’acciaio offriva il vantaggio di permettere la costruzione di strutture portanti di modesta sezione occupando quindi molto meno spazio rispetto ai materiali impiegati fino ad allora, e dava all’insieme della costruzione un aspetto di leggerezza, pur consentendo di impiegare elementi portanti di luci insolite. Quasi contemporaneamente all’acciaio è comparso, quale nuovo materiale da costruzione, il calcestruzzo armato.
I progressi della siderurgia nei primi anni del XX secolo hanno messo a disposizione acciai perfettamente rispondenti alle nuove necessità specialmente nel campo degli impianti industriali. Fino al 1930, la chiodatura e la bullonatura erano i procedimenti più comuni per collegare tra loro gli elementi componenti una struttura metallica. Negli anni successivi, grazie all’evoluzione delle qualità chimiche dell’acciaio, che ha migliorato la saldabilità dello stesso, la saldatura elettrica ha preso piede apportando notevoli modifiche nell’arte del costruire in metallo. Dopo la fine della seconda guerra mondiale, le cui conseguenze avevano obbligato a ridurre la produzione di acciaio per costruzione, la qualità dei prodotti siderurgici è andata sempre più migliorando.